Ero sul sito dell’Ansa, catturato da un articolo il cui titolo recitava così: Indizi sulla vita extraterrestre nascosti in grotte fluorescenti. L’ho letto, e ovviamente non racconta niente di quanto il titolo prometterebbe. Peraltro il titolo prometterebbe qualcosa di enorme, ma sta in fondo, nella sezione “Scienza”. Viviamo in una specie di palla di sego, un coacervo di incongruità ripiegate le une nelle altre: un titolo magniloquente promette e poi non dà; un articolo che dovrebbe dirti qualcosa di eccezionale relegato dalle parti che nessuno – tranne me – legge. Questo avrebbe potuto essere oggetto specifico di una riflessione, ho pensato, ma ecco che qualcosa d’altro ha catturato la mia attenzione: la sezione “ti potrebbero interessare anche”. Bene, qui, signori miei, la magia.
Si stagliano quattro caselline, disposte in modo che ognuna di queste sembri riferirsi a un altro potenziale articolo. Vediamole insieme:
- In alto a sinistra: “Aggiungi la tua casa su [NON INSERISCO NOME] e tieni traccia del suo valore”
- In basso a sinistra: “Argentario a Prezzo Shock – 3 Notti da soli 109€ a Persona!”
- In alto a destra: “Morto a 66 anni Rey Mysterio, leggenda del wrestling”
- In basso a destra: “Questa è la Piramide di Ball, il misterioso colosso del Pacifico”
Strano, vero? Eppure è così. Solo una di queste quattro caselle contiene una “notizia” di Ansa; le restanti sono pubblicità, e il sito – una delle principali agenzie di stampa italiane – lo segnala con un microscopico quadratino sulle immagini di accompagnamento che reca la scritta “AD”. Il minimo sindacale. Per il resto tutto suggerisce, nell’esperienza di navigazione, che si tratti di notizie come le altre. Mi sembra, semplicemente, deplorabile. Senza sofismi: è una cosa schifosa.
Ma facciamo un gioco: quale sarà dunque fra le quattro la vera notizia? Procediamo per esclusione: le prime due se ne vanno subito. Sono chiaramente pubblicità. Ma poi? Il wrestler o la Piramide? La “notizia”, spoiler alert, era quella del wrestler; la Piramide rimandava a un sito che raccoglie curiosità e articolini ma che è associato a una compagnia immobiliare, e qui si aprirebbe un altro capitolo, e la cosa diverrebbe più complessa di quanto già non è.
Eccoci dunque a Rey Mysterio. Capirete bene la mia reazione: sono trasecolato. Rey Mysterio, uno dei miei miti, la 619 (six one nine!), le faide, un pezzo di vita mia, nu pezzi ‘e core che se ne va. Così, anziché aprire la pagina, stanco dei subdoli tentativi di adescamento in siti pubblicitari, con sistemi che ritengo vergognosi (anzitutto da parte di Ansa che li implementa nelle sue pagine), ho immediatamente googlato “Rey Mysterio”. E in effetti ho avuto conferma, almeno parziale: fra il 21 e il 22 dicembre 2024 Rey Mysterio è morto (questo mi dice anche che la “notizia” correlata di Ansa era comunque “vecchia”, e allora perché darmela?).
Ma come, quattro mesi fa, e io non ne ho saputo niente? Possibile mai che mi sia sfuggita, una notizia tanto grande? Possibilissimo, signori miei, perché a essere mancato è sì Rey Mysterio, ma Rey Mysterio Senior, pace all’anima sua, zio del Rey Mysterio che conosciamo noi.
Così si lucra su un morto, per qualche clic, facendo credere che a mancare sia stato il suo ben più famoso nipote. Così agiscono oggi quelle sedi che, dal pulpito della loro supposta autorevolezza, poi fanno le battaglie contro la diffusione delle fake news. Così si inquina, in modi fantasiosamente vari, un’infosfera già in pieno stato patologico. I miei più vivi complimenti all’Ansa, per tutto.

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