Era il 1997. Frankie hi-nrg rappava “spendono, spandono, e sono quel che hanno”.
Su un film dimenticabile, l’ennesima distopia del presente, che però ci ricorda della palude in cui sguazziamo.
Corona non perdona, specie quando la nostra colpa più grave è quella di dargli retta.
Potrei fare nomi e cognomi, ma non lo farò. Non sono così arrabbiato.
Chi si cura dei rifiuti del cinema? Ed è poi così perverso farne un succulento banchetto?
Ho scavicchiato, e ho anche aperto. Ovvero del diritto a una buona consolazione.
E se fossimo tutti educati al cannibalismo? Su un bel film di Peter Hengl.
Di crepitii, ceppi, elettroni, e altre forme di nostalgia eterodiretta.
Due o tre pensieri senza per questo fare alcun calembour sul fuoco che cammina con lui, le strade perdute e ritrovate, e compagnia cantante.